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L’obelisco Vaticano- Scopriamo Roma

In alcune situazioni bisogna prendere una decisione in un attimo.

Era il 10 settembre 1586 e si stava per concludere la difficile operazione di spostamento dell’Obelisco Vaticano. Erano occorsi 4 mesi per portare qui il monolite alto 25 metri e pesante 350 tonnellate che si trovava originariamente dietro la Basilica Vaticana. Il lavoro, che presentava grandi difficoltà, era stato affidato a Domenico Fontana che stava utilizzando impalcature, argani e carrucole impegnando 800 uomini e 140 cavalli. Durante l’operazione papa Sisto V aveva ordinato il silenzio assoluto e a monito era presente sulla piazza la forca con il boia.

Quando però il capitano di Marina, Benedetto Bresca, vide le funi allungarsi pericolosamente girdò con tutto il fiato che ha in gola: “Acqua alle funi” sapendo che le corde di canapa si accorciano se vengono bagnate. Bresca venne subito arrestato ma grazie al suo consiglio l’obelisco fu salvo.

Ovviamente il papa invece di punirlo gli concesse grandi privilegi e, tra questi, quello di rifornire di ulivi la chiesa di San Pietro nel periodo pasquale.

Il muro di piazza del Popolo- Scopriamo Roma

Indirizzo: Piazza del Popolo (lato Ferdinando di Savoia)
Zona: Centro storico
Epoca:: XVII secolo


Piazza del Popolo è una delle piazze più famose di Roma. Tantissimi sono i turisti e i romani che vi transitano ogni giorno. Quello che in pochi sanno è che qui è possibile parlare da una parte all’altra della piazza senza urlare. Come? Grazie alla forma concava del muro. 
Mettetevi al centro del muro (quello opposto al Pincio), dove si trova la fontana, mentre l’altra persona si metterà all’angolo dell’estremità. Parlate rivolti verso il muro, e state attenti che nessuno sia poggiato su di esso: sembrerà di chiacchierare a pochi centimetri di distanza.

Serratura con vista- Scopriamo Roma

Indirizzo: Piazza dei Cavalieri di Malta

Zona: Aventino

Epoca:: I secolo d.C. (939 circa)

La piazza dei Cavalieri di Malta, pur trovandosi sul panoramico colle Aventino, non permette di affacciarsi verso il panorama sottostante. Ma la serratura del cancello del Priorato riserva una sorpresa.

Avvicinando l’occhio al foro possiamo infatti ammirare la cupola di San Pietro, perfettamente centrata dal corridoio di siepi del vialetto interno che creano un bellissimo gioco di prospettiva.

La serratura dei Cavalieri di Malta la puoi visitare tramite i nostri taxi City Tour.

Luigi “Gigi” Proietti- Scopriamo Roma

Luigi “Gigi” Proietti non è solo un attore comico e un regista, ma anche un famoso doppiatore (la sua voce ha doppiato Stallone nel primo Rocky, Gandalf ne Lo Hobbit, ha dato voce a la Morte in L’armata Brancaleone, la voce del Genio nella trilogia di cartoni di Aladdin e molti altri ancora) ed è anche un più che discreto cantante.

Nasce col teatro ed è qui che farà la sua maggior fortuna grazie alle sue immense doti di affabulatore e trasformista.

Inizia la sua attività da giovane come cantante e musicista (anche se la sua prima comparsata al cinema la fa che aveva solo 14 anni). Tra il 1964 e il 1968 (Proietti nasce nel 1940) vediamo i primi ruoli importanti nel cinema e l’esordio in tv. Il culmine di questi anni arriva nel 1970, dove si troverà a sostituire Modugno nella commedia musicale Alleluja brava gente.

L’inizio del sodalizio con Roberto Lerici nel 1976, vede la consacrazione a Teatro con i suoi “one-man show” (A me gli occhi, please, Leggero leggero, io, a modo mio per citarne solo alcuni). E’ qui che si scatena la verve artistica, in spettacoli privi di qualsiasi guida registica. Nello stesso anno (1976) esce al cinema Febbre da cavallo, inizialmente flop, è divenuto in un secondo momento un film di culto. Alcune sfortunate trasmissioni televisive porteranno Proietti al declino nel cinema e nella tv (almeno fino all’inzio degli anni ’90), ma ben ancorato e saldo alla guida dei suoi spettacoli teatrali. Nel 1996 si prenderà una bella rivincita televisiva con il Maresciallo Rocca, una serie della RAI iniziata in sordina e che arrivo a competere con i telespettatori del festival di Sanremo.

Nel 2003 partorisce l’idea del Globe Theatre, teatro scespiriano che si trova a Villa Borghese, di cui diviene direttore (e lo è tutt’ora).

Museo delle anime del purgatorio- Scopriamo Roma

In prati, presso la chiesa del Sacro Cuore del Suffragio, potete trovare un museo insolito, quello delle anime del purgatorio. Questo è un archivio di documenti che proverebbe l’esistenza del Purgatorio, ove risiedono le anime in attesa di accedere al Paradiso. Tali anime, infatti cercherebbero di mettersi in contatto con i vivi affinchè questi intercedano per loro e facilitino l’ascesa al Paradiso. L’archivio infatti è pieno di cimeli di testimonianze di contatti o segni lasciati da entità ultraterrene.

La chiesa è del 1890 e solo 7 anni dopo vi scoppiò un incendio che la distrusse parzialmente. II suo fondatore, don Victor Jouet, missionario francese, ebbe la visione di un volto umano sorridente impresso su un legno bruciato, si convinse quindi che fosse l’anima o il fantasma di un defunto che cercava di mettersi in contatto con il regno dei vivi e che quella ne fosse una prova. Iniziò così il suo lungo peregrinare per l’Europa alla ricerca di altre prove e testimonianze di questo genere.

Si narra che proprio vicino a tale museo, più che in altri luoghi romani, siano numero le apparizioni di defunti e di oggetti in movimento.

Voi che ne pensate? Sono solo credenze o c’è un fondo di verità?

La street art- Scopriamo Roma

Nata tra gli anni 80 e 90, la street art è una forma di arte, spesso di protesta altre di rivendicazione di spazi comuni e annullamento della proprietà privata. Negli ultimi anni, la street art sta vivendo una nuova primavera, trovando una sua strada nella “legalità”. Molte amministrazioni locali, infatti, nell’ottica di un ammodernamento e ristrutturazione di quartieri periferici (e non), hanno dato il via agli artisti di strada per dipingere intere facciate di palazzi. L’esempio più famoso è quello dei lotti di Tor Marancia.

Vi lasciamo qui un video realizzato da Benjamin Massina che ripercorre la street art dei quartieri di: Tor Marancia, Garbatella, Quadraro, Ostiense, San Basilio, San Lorenzo. Buona visione.

L’arancio di Roma- Scopriamo Roma

Un piccolo oblò, nel muro opposto all’antico portale ligneo di Santa Sabina, ci permette di osservare un albero all’interno del chiostro del convento.

Secondo la tradizione sarebbe la prima pianta d’arancio trapiantata in Italia. San Domenico la portò dalla Spagna (suo paese natio) nel 1220.

L’albero è ritenuto miracoloso perché nel corso di otto secoli si è rinnovato su se stesso producendo ancora bellissime arance. Un’altra leggenda è legata a quest’albero: nel 1379 S. Caterina da Siena avrebbe raccolto qui le 5 arance, poi candite, che portò ad Urbano VI. Il dono voleva dimostrare al papa, conosciuto per il suo difficile carattere, come anche un frutto aspro potesse potenzialmente divenire dolce.

Visto che siete qui a Santa Sabina, lì vicino potrete notare una pietra nera con una storia particolare che potete leggere qui

Villa Massenzio- Scopriamo Roma

Indirizzo: via Appia Antica 153

Zona: Appio Latino

Epoca:: II secolo a.C.

I resti della villa costruita dall’omonimo imperatore, sorgono proprio nel tratto iniziale dell’Appia Antica, pochi chilometro dopo la chiesa del “Quo Vadis?”. Questa è un complesso composto dal palazzo, il circo e il mausoleo dinastico. La villa venne prematuramente abbandonata a causa della sconfitta di Massenzio a causa di Costantino.

Il circo è uno dei pochi ancora ben conservati per quanto riguarda la sua parte architettonica. Esso si allunga da est a ovest per circa 520 metri e una larghezza massima di 92 metri. Dagli scavi pare che il circo potesse contenere fino a 10.000 posti.

Consigliamo a tutti una bellissima passeggiata in primavera o in autunno fino a questo spettacolare complesso. La via Appia Antica è una delle vie romane meglio conservata e merita qualche ora di passeggio per le sue strade.          

L’antenna di Montemario- Scopriamo Roma

L’Antennone di Monte Mario, ovvero il grande ripetitore che capeggia sul colle, fu protagonista insieme ad altri sei, sparsi sul territorio nazionale, della partenza delle trasmissioni ufficiali della RAI avvenuta il 3 gennaio del 1954. L’elevato costo degli apparecchi televisivi (pari a circa dodici mensilità di uno stipendio medio) e la mancata copertura totale del territorio nazionale fece si che i programmi trasmessi dagli studi di Roma, Milano e Torino furono ricevuti solamente da 35-40 mila televisori.

Ricordiamo inoltre che quella di Monte Mario è stata la prima postazione radiotelevisiva d’Italia. Attiva dal 2 dicembre 1937, veniva utilizzata per le prove tecniche dell’EIAR (antenata della RAI) sospese durante la guerra.

Un condottiero contro gli Ottomani: Scanderbeg- Scopriamo Roma

I romani hanno l’abitudine di distorcere nomi e cognomi, inventare nomignoli e via dicendo. Stessa sorte toccò a Giorgio Castriota Scanderbeg, rinominato Scannabecchi.

Guerriero e condottiero albanese del XV secolo, temuto dall’esercito ottomano e difensore della fede Cristiana. Castriota deve il suo nomignolo ai turchi stessi (Skander= Alessandro, condottiero, virile; beg= principe). Uomo carismatico e con un’educazione raffinata, conosceva numerose lingue e possedeva una tattica militare invidiabile. In tarda età, pare per motivi economici (anche se le voci sono discordanti su quanto effettivamente Scanderbeg percepiva dallo Stato Pontificio), venne a Roma dove si fece costruire casa in quella che sarà Piazza Scanderbeg 117, proprio all’ombra del Quirinale (sede all’epoca dei papi).

Ogni volta che i turchi violavano la pace, lui partiva e li domava. Muore nel 1468 e leggenda narra che all’apprendere tale notizia i turchi si precipitarono contro l’Albania e che bastò esporre il corpo esanime su un cavallo del condottiero per far svignare le orde ottomane.

A tutt’oggi in piazza Albania, una statua equestre del fiero e glorioso Scandeberg sovrasta la piazza che segna l’ingresso al quartiere Aventino.