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Critica con vendetta- Scopriamo Roma

Indirizzo: Dentro la Capella Sistina (Città del Vaticano)

Zona: Centro Storico- S. Pietro

Epoca:: 1535-1541

Biagio da Cesena, cerimoniere di Paolo III, commentò aspramente il Giudizio universale di Michelangelo, definendolo più adatto a un bagno termale, che ad una chiesa. L’artista, presente alla critica, giurò vendetta e trovato uno spazio ancora libero nell’affresco, vi inserì Minosse, il giudice infernale. Con lunghe orecchie d’asino e morso ai genitali da un serpente, aveva però il viso con i tratti del cerimoniere.

Questi, si andò a lamentare con Paolo III, il quale gli rispose: “Se t’avesse messo finanche in purgatorio farei di tutto per levarti ma purtroppo la mia autorità non si estende fino all’inferno.”

Tempio di Vesta- Scopriamo Roma

Indirizzo: Piazza Bocca della Verità

Zona: Centro Storico

Epoca:: II secolo a. C.

Risalente al 120 a.C. circa è il più antico edificio romano in marmo conservato.

La sua forma circolare lo rende simile al vero Tempio di Vesta situato nel Foro Romano. L’attribuzione errata è nata durante il Rinascimento ed il tempio è ancora così popolarmente indicato.

In realtà, il tempio che sorge in piazza della Bocca della Verità, poco distante dal tempio di Portuno all’interno del Foro Boario, era dedicato a Ercole Vincitore o Ercole Oleario.

Un coperchio per la fontana- Scopriamo Roma

Indirizzo:Piazza della Chiesa Nuova

Zona: Centro storico (Rione Ponte)

Epoca:: 1581

Oggi posta in Piazza della Chiesa Nuova, fu eseguita su disegno di Giacomo Della Porta, verso il 1581.

Originariamente era sistemata a metà circa di Piazza Campo de’ Fiori, dalla quale fu trasferita per lasciar posto alla statua di Giordano Bruno.

Nella posizione in cui si trovava, la fontana risultava assai utile, specialmente d’estate, per tenere al fresco frutta e verdura in vendita nel famoso mercato rionale, ma a volte diventava ricettacolo di rifiuti.

Per eliminare tali inconvenienti ed abusi, nel 1622, papa Gregorio XV, fece porre un coperchio di travertino sull’originale vaso marmoreo. Da allora i romani cominciarono a indicare la fontana col nome di “Terrina”, per la sua forma che ricorda, appunto, quella di una zuppiera.

Rione Ponte- Scopriamo Roma

Quinto rione di Roma, confinante a nord con Trastevere. Deve il suo nome a Ponte Sant’Angelo, non facente più parte del rione, in quanto inegrato nel 1550 con Borgo.
Anticamente la zona aveva due ponti, ponte Elio che collegava la città al mausoleo di Adriano e il ponte Trionfale, voluto da Nerone e su cui transitavano gli eserciti reduci dalle battaglie. Qui passava anche la via Trionfale (o Sacra). Più tardi venne rinominato ponte Vaticano, oggi conosciuto come ponte Rotto.

La zona di Ponte, rimase viva e attiva anche durante l’epoca medievale, grazie al porto sul Tevere da cui transitavano i numerosi materiali da costruzione. Per atale motivo dell’antica Roma non è rimasta praticamente traccia.

Essendo la zona che portava a San Pietro, Ponte godeva di una economia vivace e dinamica, che porto numerosi esponenti dell’aristocrazia e del nascente ceto mercantile a costruire i propri palazzi in questa zona. Di qui, inoltre, passava il corteo dei condannati a morte, diretti a Castel Sant’Angelo.

Con l’unione d’Italia e la nomina di Roma a Capitale (1870), il rione subì numerosi cambiamenti dovuti alla costruzione dei muraglioni lungo il Tevere (precedentemente infatti la zona aveva subito numerose alluvioni durante la piena del fiume) e tutte le vie che caratterizzavano il quartiere, vennero sostituite dal Lungotevere.

La torre delle scimmie- Scopriamo Roma

Indirizzo: via dei Pianellari 31

Zona: Centro storico (Rione Colonna)

Epoca:: XVI secolo d.C.

Sulla sommità della Torre dei Frangipane è posta una madonnina, a ricordo di una disgrazia sfiorata.

Nel XVI secolo, gli allora proprietari della torre, possedevano una scimmia che rapì il loro piccolo di pochi mesi, trasportandolo sulla cima con urla e sberleffi. Solo dopo molti tentativi e molte preghiere e un voto alla Madonna, la bestia rispose al richiamo riportando a terra il bimbo che rimase fortunatamente illeso.

Da allora, la torre prese la denominazione di Torre della scimmia e sulla cima fu posta, a ringraziamento, una statua della Vergine affiancata da una lampada sempre accesa.

 

Immagine: Acquarello di Ettore Roesler Franz – Fine ‘800

Una fontanella per i cani- Scopriamo Roma

Indirizzo:via Vittorio Veneto

Zona: Centro Storico

Epoca:: 1940 (circa)

Presso l’ingresso del bar pertinente all’hotel Ambasciatori, si trova questa piccola e singolare fontana, dedicata agli amici quadrupedi. L’edicola in travertino, costruita intorno al 1940, reca un bassorilievo con il cane e la sigla ABC (vecchio appellativo dell’attiguo ritrovo). Era stato voluto dal barman, dell’allora famoso locale, per i suoi due grossi cani soprattutto per le esigenze estive. Dotata persino di illuminazione, rese anche un utile servizio per i cani di passaggio.

Il ponte (scomparso) del Soldino- Scopriamo Roma

Indirizzo: Attualmente Ponte Amedeo d’Aosta

Zona: Centro storico (Rione Ponte)

Epoca:: 1863

L’elegante ponte, costruito da un’azienda francese nel 1863, costituiva una novità e un ardimento tecnico per il suo tempo. Aveva una struttura in ferro e un piano sospeso in tavole di legno, sorretto da tiranti.

Collegava la sponda destra del Tevere con San Giovanni dei Fiorentini, da cui prendeva il nome, ma era anche detto “del soldino” per via del pedaggio di un soldo che si era tenuti a pagare nell’attraversarlo.

Sopravisse alla costruzione dei muraglioni di fine ‘800, anche se fu necessario riadattarlo. Venne però poi demolito nel 1941, per consentire i lavori di costruzione del Ponte Amedeo d’Aosta.

“Fritto misto” a piazza Vittorio- Scopriamo Roma

Siamo in Piazza Vittorio e non parleremo di gastronomia ma di questa scultura un po’ confusionaria. Nel 1911, l’autore Mario Rutelli l’aveva posta al centro della Fontana delle Naiadi, nella vicina Piazza della Repubblica. Si andava ad unire alle Ninfe, sempre da lui realizzate 10 anni prima, che portarono scompiglio perché giudicate troppo osé. Composta da tre figure umane, un delfino ed un polpo, fu definita sarcasticamente dai romani “Fritto misto di Termini”.

Il parere popolare contava ancora qualcosa, visto che l’anno seguente, l’artista fu costretto alla sostituzione con quella del Glauco.

La festa del Sol Invictus

Indirizzo: n.p.

Zona: Palatino/Quirinale

Periodo: III secolo d.C.

 

Con l’entrata ufficiale dell’inverno coincidono tantissime festività per cui il Natale in realtà è celebrato da numerose religioni e culture. Nato in Egitto e Siria, il culto prevedeva, la notte tra 24 e 25 dicembre che i sacerdoti annunciassero che la Vergine aveva partorito il Sole, che raffigurava la vittoria della luce sulle tenebre.

Nell’antica Roma tale festa comparse con l’imperatore Eliogabalo (sebbene ve ne siano tracce già con Caracalla) il quale gli dedicò un tempio sul Palatino (Elagabalium si trovava nella parte nord-occidentale e venne costruito tra il 218 e il 222), il quale, in epoca repubblicana, era la sede di molti culti a Roma. Verso la fine del III secolo (intorno al 274 d.C.), l’imperatore Aureliano riprese tale culto grazie anche all’aiuto mostrato da Emesa (città della Siria) in guerra. Trasferì i suoi sacerdoti del Sol Invictus presso il Quirinale. Aureliano, infatti, aveva notato come il culto del sole fosse presente nelle tante religioni presenti nell’Impero Romano e volle dare importanza a questo culto per migliorare la coesione delle regioni dell’Impero.

 

Piazza Navona- Scopriamo Roma

Indirizzo: Piazza Navona

Zona: Centro Storico

Epoca:: I secolo d.C.

Piazza Navona ricalca la forma dello Stadio romano, voluto dall’imperatore Domiziano nell’85 d.C.

Questo ospitava esclusivamente gare di atletica, da cui deriva il nome originale di Piazza in Agone (dal greco agones, “giochi”).

L’attuale assetto barocco è dovuto a Papa Innocenzo X Pamphilj, che alla metà del ‘600, fece risistemare la piazza insieme al palazzo di famiglia (oggi Ambasciata Brasiliana). I lavori furono affidati a grandi artisti dell’epoca: Rainaldi si occupò di Palazzo Pamphilj ma anche della chiesa di Sant’Agnese in Agone, portata a termine poi da Borromini, mentre la fontana dei Fiumi sulla quale è innalzato un piccolo obelisco, fu realizzata da Bernini.

Altre due belle fontane adornano la piazza che ospitò dal 1478 il mercato cittadino, poi trasferito nel 1869 a Campo de’ Fiori.

Oggi la piazza ospita ottimi ritrattisti e caricaturisti e spesso vi si esibiscono artisti di strada.

Nel periodo natalizio, bancarelle tradizionali affollano la piazza offrendo dolciumi, giocattoli e statuine per il presepe.