La magnifica Villa d’Este si trova a Tivoli a circa 30 minuti in auto dal centro di Roma e venne realizzata per ordine di Ippolito II d’Este che nel 1550, decise di realizzare un giardino che ricordasse i fasti delle corti di Ferrara e della Roma antica (poco vicino infatti si trova Villa Adriana, l’antica villa dell’imperatore romano, di cui parleremo in un’altra occasione). Essa è un magnifica concentrazione di fontane, grotte e giochi idrici e musicali.

Dopo un primo periodo di splendore, villa d’Este soffrì un periodo di decadenza a partire dal XVIII secolo, per via dei mancati lavori di restauro e del cambio di proprietà in mano degli Asburgo, i quali spostarono altrove le antiche statue e lasciarono deperire le fontane. Tale stato di degrado continuò, finchè la villa fu ottenuta dal cardinale von Hohenlohe, il quale nel 1851 avvio lavori di restauro per far tornare il complesso ai suoi antichi splendori. Famosa rimase la composizione per piano di Liszt “Giochi d’acqua a villa d’Este“, dove qui eseguì anche uno dei suoi ultimi concerti nel 1879.

Ultimo proprietario privato fu l’arciduca Francesco Ferdinando d’Asbrugo- Este, che avrebbe voluto disfarsene, vendendola allo stato Italiano per la cifra da capogiro di 2 milioni di lire. Il governo italiano tergiversò per lungo tempo, fino a quando l’assassino dell’arciduca a Sarajevo il 28 giugno 1914, liberò il governo da quella “noiosa faccenda”, come commento il ministro degli esteri Antonino di San Giuliano al primo ministro Salandra.

Al termine della prima guerra mondiale, la villa passò allo Stato Italiano che diede inizi a importanti lavori di restauro, ripristinandola integralmente e aprendola al pubblico. Una seconda sessione di restauri, si rese necessaria anche nel secondo dopoguerra.

Villa d’Este fa parte del patrimonio UNESCO.

 

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