Tutti noi conosciamo o abbiamo almeno sentito parlare di Palazzo Grazioli, in pieno centro a Roma, ma pochi avranno notato la statua felina posta sul lato dell’edificio che da su via della Gatta (la via prende il nome proprio dalla statua).
La statua della gatta venne posta durante il restauro del 1874, questa era stata rinvenuta nel vicino tempio di Iside e rappresentava, con molta probabilità, la divinità egizia di Bastet. La scelta dell’ubicazione è avvolta dal mistero, su cui i romani ovviamente hanno creato numerose legende e aneddoti. I più famosi sono tre.
Il primo narra che durante un incendio in zona, una gatta avrebbe avvisato del pericolo miagolando, salvando gli abitanti (l’incendio non fece vittime).
La seconda, più affascinante, narrerebbe di un ricchissimo tesoro nascosto in un punto imprecisato indicato dallo sguardo dell’animale. Tale ipotesi potrebbe essere la più accreditata a chi considera i libri come tesoro inestimabile: in quella direzione infatti è presente solo la Biblioteca Rispoli.
La terza e forse più verosimile è quella che vede la gatta sempre protagonista di un salvataggio di un bambino in bilico sul cornicione del palazzo: la gatta avrebbe avvisato la mamma distratta che riuscì poi a salvare il figlio. La statua in effetti ha dei tratti materni e protettivi e sarebbe stata posta là dove il bambino avrebbe rischiato la vita.
A voi quale delle tre versioni piace di più?