Lunedì 2 Novembre 2020, esattamente nel giorno del suo ottantesimo compleanno, si è spento il grandissimo Gigi Proietti, lasciando l’Italia intera orfana di uno dei più grandi attori del nostro tempo.
Lo piange l’intero mondo dello spettacolo, così come tutta la gente comune che lo ha amato immensamente; e lo ricorda la sua amatissima Roma, città natale e testimone dell’intera vita di un vero e proprio pilastro.

Lunga e brillante è stata la carriera di quest’uomo amato davvero da tutti.
Per onorare la memoria del Maestro abbiamo immaginato di visitare i luoghi che gli erano stati più cari; un tuffo nel cuore di Roma, un omaggio ad un romano DOC.

Prima tappa: Via Giulia

Nonostante Gigi Proietti non potesse ricordare questo luogo, rimarrà per sempre uno dei luoghi cardine della vita di questo immenso mattatore, è proprio qui, in una piccola traversa di una bellissima strada romana, infatti, che Gigi si è affacciato al mondo. La prima vera strada rettilinea di Roma trasuda storia e magia, un vero e proprio tuffo nel passato, una strada importantissima per la città, esattamente come Proietti che qui nacque, il 2 Novembre 1940.

Tufello

Questo quartiere, popolare e pittoresco, ricco di vita, movimentato, è stato uno dei luoghi in cui il Maestro ha vissuto. Per la prima volta, qui, si è approcciato con quella che era la vera romanità, il dialetto, la gente chiassosa. Qui tutti sono orgogliosi di essere romani, qui essere romani è motivo di vanto, qui vive gente verace. Chiunque racconta con orgoglio che in questo quartiere, poco turistico e molto poco somigliante ai quartieri “in”, visse Gigi Proietti, è qui che conobbe la vita di quartiere, l’oratorio con suo parroco che era punto di riferimento per intere generazioni di giovani.

Il Tevere

Il lungo Tevere è sempre stato uno dei simboli di Roma per eccellenza, amato da tutti i romani, Proietti era solito parlarne con grande nostalgia, ricordando il periodo in cui il fiume era un luogo vissuto, quando vi si poteva nuotare, quando i barconi erano usati e amati dai romani per vivere le sponde del fiume come vere e proprie spiagge a 2 passi dal mare.
Proietti, come la maggior parte dei romani della sua generazione, aveva adorato quella Roma, quel fiume, la spensieratezza delle domeniche passate a fare il bagno ed a prendere il sole sui barconi affollati di gente serena e spensierata.
Proietti, per sua stessa ammissione, viveva con grande nostalgia il ricordo di quei momenti, di quella spensieratezza, di quell’aria che si respirava nella Roma di quei tempi.

Fermiamoci ora al Teatro Tenda di Piazza Mancini

Era il 1976, il Teatro Tenda e Roma intera, stanno per fare i conti con colui che di lì a poco conquisterà il cuore degli italiani e forse del mondo intero.

A me gli occhi, please“, questo il titolo dello spettacolo che si tenne quell’anno per la prima volta, un giovane Gigi Proietti, con la sua carica e la sua energia, propone il suo primo vero spettacolo teatrale come One Man Show. Un genio che non restò indifferente, un attore destinato ad una carriera lunghissima, una bravura che sopravviverà nel cuore degli italiani. Più di altri, questo luogo emoziona pensando al Maestro, è qui che un omone alto e ambizioso, ha dato inizio ad una tradizione teatrale e cinematografica più unica che rara. È qui che Gigi Proietti inizia il suo cammino verso la leggenda.

Punto di arrivo: Teatro Brancaccio

Il punto di arrivo per questo viaggio deve necessariamente essere il Teatro Brancaccio. Questo luogo ha conosciuto il Proietti amato da tutti, di questo teatro è stato direttore artistico; ha amato questo teatro come fosse un figlio, una sua creatura, una sua responsabilità. Possiamo solo immaginare il dolore che ha potuto provare quando, a causa della pandemia, il Teatro ha dovuto abbassare la saracinesca fino a data da destinarsi.
Ed eccolo lì, sorridente come sempre, istrionico, che appare il volto sornione di Gigi Proietti dipinto su quella saracinesca abbassata. Il simbolismo legato a quell’immagine, il fatto che Gigi sia sotto gli occhi di tutti, che sorrida ad una Roma sofferente, sembra proteggere il “suo” teatro, sembra volerlo salvaguardare in attesa di tempi migliori.
Sarà doloroso veder riaprire quella saracinesca e non sentire il suo inimitabile vocione all’interno, sarà triste sapere che non sarà presente quando il mondo ricomincerà a respirare.

Vi farebbe piacere ripercorrere con noi il tour dei luoghi di Gigi Proietti? È sufficiente scriverci a info@samarcanda.it e possiamo organizzarlo per voi.