Vi siete mai chiesti ogni volta che vedete passare un taxi davanti ai vostri occhi oppure lo avete preso per portarvi alla destinazione desiderata, qual è la sua storia o le sue origini? Beh, sappiate che anche il taxi ha molto da raccontare infatti, a differenza di quello che si possa pensare tutto ha avuto inizio nell’antica Roma. Non ci credete? Allora vi conviene leggere il seguito per scoprire che questo mezzo che da tempo è diventato indispensabile per tantissimi viaggiatori e non, nasconde una storia affascinante tutta da leggere.

Le origini dei taxi

Come già accennato l’origine del taxi risale all’antica Roma, epoca di Publio Virgilio che tra le sua numerose narrazioni ha voluto dedicarne una anche al carrello al noleggio, indispensabile per tutti coloro che avessero avuto bisogno di spostarsi. Il tempo passa e si arriva al 1600 ma l’idea del carrello a noleggio rimane invariata infatti, a Londra si vedevano in giro carrozze che trasportavano passeggeri trainati da cavalli. Bisogna attendere il primo quarto di secolo per l’arrivo della disponibilità di diversi locandieri che noleggiano carrozze per portare i loro ospiti in qualsiasi posto. Le carrozze in questo caso diventarono più grandi e ingombranti. Una decina di anni dopo la carrozza ebbe la sua rivoluzione grazie all’architetto Hansom che progettò e realizzò una carrozza più piccola, compatta, leggera e soprattutto più veloce.
Si tratta della Hansom Cab che effettuava i suoi spostamenti lasciandosi trainare da un solo cavallo.
Il punto di forza di questa carrozza era il suo baricentro basso studiato appositamente per affrontare meglio le curve. Era più economica da noleggiare e poteva essere trasportata da un solo cocchiere. Per prenotare una di questa carrozze, quasi tutti gli inglesi possedevano un fischietto che utilizzavano quando vedevano passare un Hansom Cab e ne avevano bisogno.

I primi taxi a motore

Il trasporto pubblico lentamente si sviluppò in gran parte dell’Europa arrivando fino oltreoceano e la prima città ad adottarlo fu New York seguita da Chicago, San Francisco e in Europa si videro a Londra, Parigi e Madrid. È il 1907 quando a Roma fu istituita la prima associazione anonima Pubblica Auto che mise a disposizione 10 auto per uso taxi. L’idea piacque molto alla Fiat che decise di mettere in produzione il modello Fiacre, la prima auto taxi dotata di tassametro. Ebbe così inizio l’era del taxi a motore che si espanse anche all’estero come Londra e Parigi e addirittura anche New York.

Fiat 600 Multipla, 1962-1968

La Fiat continua a produrre ancora diversi modelli, ma negli anni 60 mette sul mercato la Fiat 600 Multipla che diventò la macchina predominante dei tassisti. Un modello studiato appositamente per trasportare fino a sei passeggeri. Altri modelli Fiat adibiti a taxi erano la 1100 prodotta per più di trent’anni e la 1600.

I taxi di oggi

L’evoluzione del taxi è stata tutta un susseguirsi di alcuni modelli che hanno fatto la storia e di altri che invece sono stati dimenticati, sostituiti dalla tecnologia che ha invaso prepotentemente la vita di ognuno. Navigatori, GPS, applicazioni e tanto altro, sono loro adesso i veri protagonisti dei taxi, quindi niente più paletta metallica. Il servizio di prenotazione è gestito da società che operano 24 ore al giorno e non si fermano nemmeno nei giorni festivi. Però, in qualche parte del mondo ce n’è ancora qualcuno che è rimasto fedele alle tradizioni come il risciò e il pedicab che vengono trasportati ancora da animali e persone.

Piccole curiosità colorate sui taxi

È stato l’americano Allen, noto uomo d’affari ad avere l’idea di far dipingere i taxi di giallo dando il via ad una vera e propria espansione di colori in quasi tutto il mondo. Il colore predominante però attualmente è il bianco e nella maggior parte dei casi i taxi sono coperti da evidenti spazi pubblicitari. Diverse città hanno il proprio colore come giallo e nero è il colore dei taxi se ci si reca in Spagna, mentre circolano di bianco con una fascia rossa a Madrid e alcuni addirittura sono decorati con lo scudo della città. I più particolari sono sicuramente quelli presenti a Cuba, all’Avana, da sempre ritenuti molto affascinanti e retrò perché sono auto degli anni 50 rielaborate con pezzi di ricambio riciclati. Ce ne sono di diverse tonalità ma il colore predominante è il blu per entrare in simbiosi con l’architettura meravigliosa della città.