Rione I di Roma

Durante l’epoca romana, era una zona densamente popolata soprattutto piena di ville signorili che sorgevano attorno alla zona di via Urbana (vicus patricius). Nella parte verso l’attuale via Leonina invece potevamo trovare la Suburra, ovvero una zona malfamata e ricca di lupanari (le case d’appuntamento dell’epoca romana). Un rione dalla doppia anima quindi. Nel Medioevo, la rottura degli acquedotti romani, vide l’esodo verso Campo Marzio a causa dello scarso afflusso d’acqua. Monti rimase una zona di vigne e orti fino all’Ottocento, quasi disabitata se non fosse stato per San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore (due delle quattro basiliche maggiori) che garantivano un afflusso più o meno costante di pellegrini. 
In epoca fascista il rione subì grossi cambiamenti, soprattutto nella parte basse dove, per costruire via dei Fori Imperiali, vi furono grandi sventramenti che portarono alla luce i resti dei Fori.
Ad oggi il Rione si è concentrato principalmente nelle zone di via Nazionale, via del Boschetto e via Panisperna grazie ai numerosi locali, al Palazzo delle Esposizioni, al Teatro Brancaccio e alle abitazioni che conservano le caratteristiche della Roma dell’800.