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I vantaggi di muoversi in taxi

Spostarsi in una grande città, per andare a lavoro, a scuola o per visitarla da turisti, può risultare un’impresa difficile, complici il traffico quasi sempre congestionato e la folla che si riversa per le strade alla scoperta delle sue bellezze. Ci sono una serie di soluzioni per muoversi all’interno di una città, dai mezzi pubblici ai taxi, passando dallo scooter sharing fino all’auto privata.
Se si decide di spostarsi con l’utilizzo dei mezzi pubblici si va incontro a dei piccoli svantaggi, come ad esempio la copertura del tragitto in quanto si hanno dei percorsi predeterminati e non modificabili dall’utente, i lunghi tempi di attesa e l’afflusso di persone presenti in diversi momenti della giornata.

Principali vantaggi di muoversi in taxi

Con l’utilizzo del taxi, invece, si ha disposizione un mezzo che comodamente ci può portare dove dobbiamo andare, coprendo ogni quartiere della città. Il taxi, infatti, può portarci esattamente all’indirizzo dove vogliamo andare, senza limitazione alcuna di zone a traffico limitato o divieti di accesso, in quanto gli è consentito di muoversi ovunque nella città.
Un altro vantaggio non indifferente è la completa conoscenza del percorso più breve, da parte del conducente, che è in grado di muoversi a suo agio in tutte le vie anche le più piccole delle città. Ma anche se gli spostamenti sono più consistenti, per esempio verso un aeroporto o un centro commerciale, ecco che il taxi risulta essere più comodo, versatile e non legato ad orari o a percorsi prestabiliti.
Oggi l’universo taxi è ampiamente rappresentato anche sul web e le App, come nel caso della compagnia di Taxi Roma Samarcanda, dando all’utente la possibilità di consultare tariffe, percorsi e servizi in modo da poter scegliere la tratta più conveniente.
“Chi non ricorda le telefonate al centralino che cercava il taxi più vicino e la voce ci diceva il nome del taxi che sarebbe arrivato ed in quanti minuti? Tempi passati”.
In conclusione, si ritiene che nei prossimi anni l’utilizzo del taxi, specialmente nei centri urbani delle grandi città, sarà sicuramente in continuo aumento e consentirà di avere meno traffico, meno inquinamento e meno congestione nei parcheggi, con il beneplacito delle attività commerciali nelle città che beneficeranno del passaggio delle persone e non delle auto private di fronte ai loro negozi.
Stesso discorso per le zone come gli aeroporti dove il costo del parcheggio per i giorni che necessitano nei viaggi aerei è diventato proibitivo, e quindi per questo motivo arrivare in taxi e non doversi preoccuparsi della sosta e del recupero del mezzo al rientro, rappresenta veramente un vantaggio non trascurabile.

Tre giorni a roma in taxi

Visitare Roma è il sogno di ogni turista. La città eterna è, infatti, una vera e propria miniera di tesori nonché un museo a cielo aperto contenente opere di inestimabile valore per le quali non basterebbe una vita per ammirarle. Si tratta di una città ricca di storia ed arte, ma anche di un luogo dove passeggiare e rilassarsi. Questa guida offre un consiglio per l’itinerario ideale a vivere un week-end straordinario, emozionante, ed indimenticabile, riuscendo a regalarsi un’esperienza unica tra cultura e relax. Pur essendo, infatti, molte le cose da vedere, viene proposto un piano in grado di consentire la visita dei simboli più importanti in soli 3 giorni per non perdersi nemmeno un angolo di ciò che vale davvero la pena vedere.

Primo Giorno:
Da Piazza del Popolo a Piazza di Spagna; dalla Fontana di Trevi al Pantheon passando per Piazza Navona e Campo dei Fiori.
Piazza Navona è una delle piazze più belle tra quelle romane grazie agli stupendi palazzi barocchi e alle fontane importanti, come quella dei Quattro fiumi di Bernini. Uscendo dalla piazza a sud, attraversando Corso Vittorio Emanuele e Via dei Ballauri, si giungerà a Campo dei Fiori, dove sarà un piacere ammirare la nota statua di Giordano Bruno. Altrettanto spettacolare risulta essere Piazza di Spagna con la sua scalinata di Trinità dei Monti e la fontana della Barcaccia. Davanti alla scalinata vi è Via dei Condotti che si dovrà percorrere se si vuole arrivare alla Fontana di Trevi per vivere un impatto emotivo mozzafiato. Da qui, transitando per Via del Corso, ci si potrà recare al Pantheon, uno dei simboli di Roma.

Secondo Giorno:
I Musei Vaticani, la magnifica Cappella Sistina; Piazza di San Pietro e Castel Sant’Angelo.
La Basilica di San Pietro è la più grande chiesa in Italia. Tra le più ricche, è così vasta che delle semplici foto non potrebbero essere capaci di far comprendere le emozioni che le decorazioni e le opere d’arte che la caratterizzano riescono a suscitare. Passando per Piazza San Pietro, poi, sarà possibile dirigersi ai Musei Vaticani, per i quali è consigliabile acquistare precedentemente i biglietti online al fine di evitare lunghe file all’ingresso. Tra le molteplici cose da visitare, come le Stanze di Raffaello e la Pinacoteca, non può mancare la Cappella Sistina con gli affreschi di Michelangelo. Una volta usciti dal museo, si potrà giungere a Castel Sant’Angelo, ovvero la fortezza papale risalente al medioevo ed edificata sui resti del mausoleo dell’imperatore Adriano. Sulla Terrazza dell’Angelo, inoltre, si avrà la possibilità di godere di una spettacolare vista sulla città.

Terzo Giorno:
Dal Colosseo ai Fori Imperiali; da Piazza Venezia a Via del Corso fino ad immergersi nella natura di Villa Borghese.
Simbolo di Roma per eccellenza, il Colosseo è uno dei monumenti più antichi di Roma. Incamminandosi per via dei Fori Imperiali si arriverà al Foro Romano. Infine, una sosta va fatta anche a Villa Borghese, quarto parco cittadino per estensione. Oltre allo zoo, sarà piacevole fare una visita anche ai numerosi musei, dove si trovano opere di Caravaggio, Bernini, Canova, Raffaello e Tiziano.

Come visitare Roma in 3 giorni
I bellissimi luoghi appena descritti in questa guida si potrebbero visitare utilizzando il servizio metro a-b. Tuttavia, di recente, è stato aggiunto anche quello c, ma purtroppo si tratta di una linea che non copre tutti i quartieri. Essendo spesso molto affollata, l’idea migliore sarebbe quella di rivolgersi ad una compagnia di taxi Roma, come ad esempio Samarcanda, la quale è in grado di offrire diversi servizi come la city tour. Innanzitutto, entrare in un taxi Samarcanda significa godere di un’ampia gamma di servizi, come una connessione WiFi, una presa elettrica per ricaricare il proprio smartphone o tablet accompagnati da autisti professionisti. Effettuare la prenotazione è molto semplice e può avvenire fino a mezz’ora prima dell’orario in cui è richiesto il servizio stesso.

 

Via del Babuino – Scopriamo Roma

E’ la prima strada che congiungeva Trinità dei Monti (che diverrà poi piazza di Spagna), con piazza del Popolo. Accoglieva chi entrava a Roma da nord ed era suddivisa in due tratti con diversi nomi: “via dell’Orto di Napoli”, in onore di una colonia di napoletani lì accampata, e “via del Cavalletto” in omaggio a una delle torture effettuate dalle autorità pontificie. Nel 1525 Clemente VII decise di dare un volto unitario alla strada, allora nominata “via Clementina”, proprio in onore del pontefice. La realizzazione nel 1571 di una fontana ad uso pubblico con la statua di un Sileno (figura mitologica) fu la “causa” che portò al cambiamento del nome della famosa via. La statua difatti seguì le i dettami dell’era ellenistica e il risultato fu una figura brutta e deforme. Agli occhi disincantati dei romani apparve, più che un santo o un omaggio alla cultura antica, una scimmia, ribattezzarono quindi “er babbuino” che divenne poi toponimo ufficiale.

Storia interesse, ha vissuto il palazzo che si trova al civico 9. Qui infatti nel Dopoguerra aveva sede la Radi, unica emittente in funzione. In precedenze era stata, sotto l’invasione tedesca, sede della Gestapo, sloggiata dall’arrivo degli americani che vi insediarono i loro stati maggiori. Nel 2000 venne installata una targa commemorativa per Girolamo Napoleone. Oggi è sede dell’hotel di lusso de Russie.

Corse solidali in taxi: si amplia il servizio per chi è in difficoltà

La cooperativa Samarcanda ha rafforzato il servizio di taxi solidale, iniziato in modo informale e volontario. Da settembre 2018 sono 9.800 i chilometri percorsi e circa 800 le corse effettuate nel territorio di Roma, da e per gli ospedali, per consentire a persone malate e indigenti di poter effettuare le terapie

 

ROMA – Dal primo febbraio è stato rafforzato, con l’impegno dell’intera cooperativa, il servizio di Taxi solidale di Samarcanda. Infatti, in aggiunta all’attività del gruppo dei tassisti volontari, la cooperativa di taxi Samarcanda 06.5551, facendosi carico del costo, ha esteso all’intero parco di 350 auto la possibilità di effettuare corse solidali.

Iniziato in maniera informale due anni fa durante uno sciopero della categoria, quando alcuni tassisti di Samarcanda si resero disponibili per consentire a pazienti in stato di indigenza di poter raggiungere i luoghi dove effettuare le indispensabili terapie e avviato in maniera strutturata dall’autunno del 2016 con la creazione del gruppo dei tassisti volontari, il servizio di Taxi solidale di Samarcanda, si avvale per la necessaria selezione dei casi di persone in stato di effettivo bisogno, della collaborazione della Croce Rossa Italiana Area Metropolitana, della Comunità di Sant’Egidio, del progetto Chicco di Senape e dell’associazione Frà Albenzio onlus. Avviata con il municipio 1 potrà, inoltre, essere ampliata agli assessorati alle politiche sociali dei municipi di Roma Capitale che ne faranno richiesta, la collaborazione con il servizio di taxi solidale per l’individuazione delle persone in stato di indigenza che ne potranno usufruire.

Da settembre 2018 ad oggi sono 9.800 i chilometri percorsi e circa 800 le corse effettuate nel territorio di Roma, da e per gli ospedali, per consentire a persone malate ed indigenti di poter effettuare le terapie.

“Il servizio portato avanti esclusivamente dal gruppo di tassisti volontari ha potuto coprire circa la metà delle domande – spiega Giancarlo Brischi, coordinatore del progetto Taxi solidale di Samarcanda – dal primo di febbraio, con la nuova organizzazione, che in maniera diversa coinvolge tutti i soci, stiamo dando risposta a tutte le richieste pervenute”. “Il coinvolgimento in azioni di solidarietà sociale – sottolinea Fabrizio Finamore, presidente della cooperativa di taxi Samarcanda – è parte integrante dei valori con cui i tassisti tessono il senso di appartenenza alla città dove vivono e lavorano, la mission morale che Samarcanda cerca da sempre di portare avanti. Ci sono persone che vivono in stato di tale indigenza che non vanno a fare le cure se non hanno chi li accompagna. E, chi ha veramente bisogno, in generale non chiama perché non sa o non gli viene neanche in mente di poter usufruire di un servizio messo gratuitamente a disposizione. Senza andare a sostituire il ruolo delle istituzioni, attraverso l’attenta azione di filtro delle richieste metteremo a disposizione il servizio nei municipi per i casi individuati come più bisognosi”.

Il modello del Taxi solidale di Samarcanda è stato presentato nei giorni scorsi a Bruxelles nell’ambito della EU Industry Week 2019. Mentre è in preparazione un sito dedicato, per informazioni sul servizio contattare direttamente la Croce Rossa Italiana Area Metropolitana, la Comunità di Sant’Egidio, il progetto Chicco di Senape l’associazione Frà Albenzio onlus e i municipi aderenti di Roma capitale.

(Francesca Mezzelani)

Per sostenere il Taxi Solidale, puoi effettuare una donazione tramite PayPal cliccando sul bottone qui sotto



Samarcanda sotto l’albero: un bilancio del 2018

Sotto l’albero della Cooperativa Samarcanda quest’anno c’è il nuovo sito: implementato con nuove destinazioni acquistabili on line e anche dei nuovissimi City Tour per chi desidera assaggiare le bellezze di Roma senza avere molto tempo a disposizione. I taxi di Samarcanda da quest’anno portano chi visita la città per lavoro o divertimento in centro storico e nelle splendide ville di Tivoli senza dimenticare il tour Unusual Rome che prevede 11 tappe; dalla Basilica di Santa Maria in Cosmedin fino alla Piramide Cestia. La promozione del territorio passa anche dalla varietà dei prodotti che il servizio pubblico può offrire in modo da incuriosire chi non ha tempo di approfondire la visita della città prima che parta in modo da invogliarne il ritorno.

I soci Samarcanda anche per questo Natale hanno voluto esprimere la propria solidarietà rinunciando ai regali di Natale per supportare economicamente il progetto  “Vivere a colori… con l’autismo” realizzato dalla sezione di Tivoli dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici Onlus che prevede la realizzazione di un centro specializzato per ragazzi e giovani autistici.

Anche Taxi Solidale ha voluto offrire il proprio contributo, ospitando la raccolta fondi per la comunità di S. Egidio, per l’iniziativa “Aggiungi un posto a tavola”: il pranzo di Natale dedicato alle famiglie che si trovano in situazioni economiche difficili.

Mastercard e Caritas Roma, invece hanno scelto Samarcanda per “Start something pricless”: dal 13 al 31 dicembre, Mastercard donerà un mese di istruzione ad un bambino in difficoltà per ogni corsa taxi pagata con carta Mastercard.

Per facilitare l’accesso al mercato orientale, in questo 2018 Samarcanda, primo radiotaxi in Europa, si è dotata anche del sistema di pagamento Alipay. La convenzione con il cash-back Satispay, invece è un passo avanti verso i nuovi servizi di mobile payment tesi a facilitare il mercato.

Quali saranno le nuove sorprese per il 2019?

Il taxi si paga con Satispay

Siglato l’accordo tra il servizio di mobile payment e la Cooperativa Taxi Samarcanda, che permetterà di pagare le corse direttamente dallo smartphone senza bisogno di contanti e carte di credito

 

Roma, 18 dicembre 2018 – Satispay, l’azienda italiana che sta rivoluzionando il settore dei pagamenti elettronici e la Cooperativa Taxi Samarcanda, attiva dal 1992 nell’area metropolitana di Roma, annunciano la sigla dell’accordo per l’integrazione del servizio di mobile payment con i sistemi gestionali della flotta, che consentirà a tutti i clienti di pagare le corse direttamente dallo smartphone senza bisogno di contanti e carte di credito.

 

L’innovativo servizio di mobile payment funziona attraverso una semplice applicazione gratuita. Con Satispay, è possibile scambiare denaro con i contatti della propria rubrica telefonica, pagare in negozi fisici e online convenzionati, effettuare ricariche telefoniche, pagare la Pubblica Amministrazione, in modo semplice, veloce, sicuro e conveniente. Una soluzione efficace anche per gli esercenti aderenti al servizio, in questo caso i tassisti, perché permette un significativo abbattimento delle commissioni sui pagamenti elettronici (non è previsto alcun costo di attivazione o canone mensile, ma soltanto una commissione fissa di 0,20€ per i pagamenti di importo superiore a 10€), garantendo un’esperienza di pagamento unica e immediata.

 

Attraverso questo accordo, saranno circa 350 i tassisti della Cooperativa operanti nella capitale e contattabili attraverso il numero 06 5551, che, gradualmente nei prossimi mesi, potranno iniziare a beneficiare di tutti i vantaggi generati da Satispay, innalzando la sicurezza e la profittabilità della propria attività, grazie all’eliminazione dei contanti e al drastico abbattimento delle commissioni. Non ultimo, la velocità di esecuzione del pagamento, che consentirà di migliorare il servizio al cliente nel momento in cui deve lasciare il taxi.

 

Fabrizio Finamore, di Samarcanda ha dichiarato: “Fin dalla sua fondazione, la nostra cooperativa si è affermata come leader del settore per la sua capacità di innovare e per la decisione di puntare su un servizio di qualità. Siamo stati la prima compagnia taxi d’Europa, ad abilitare l’intera flotta al pagamento con qualsiasi carta di credito ed ora, con Satispay, vogliamo restare al passo con i tempi, offrendo ai clienti un nuovo strumento semplice, sicuro e conveniente. Siamo convinti che nel prossimo futuro assisteremo sempre più a una smaterializzazione dei pagamenti e Satispay sposa perfettamente questa visione.”

 

Andrea Allara di Satispay, ha commentato: “Satispay è nata con l’obiettivo preciso di semplificare la vita delle persone cambiando le abitudini quotidiane di pagamento. L’accordo con la Cooperativa Taxi Samarcanda si inserisce perfettamente in questo progetto, offrendo agli autisti uno strumento di pagamento semplice, immediato e ideale per le transazioni più frequenti, quelle di tutti i giorni, come il caffè, la spesa e, appunto, il taxi. Inoltre, questa partnership ci fa sentire partecipi di un aspetto, come quello della mobilità, decisivo nella realizzazione di qualsiasi smart city.”

 

Satispay

Satispay è un servizio di mobile payment basato su un network alternativo alle carte di credito e debito: libero, efficiente, gratuito e sicuro. Disponibile per iPhone e Android, può essere utilizzato da chiunque abbia un conto corrente bancario per scambiare denaro con i contatti della propria rubrica telefonica e pagare nei punti vendita ed e-commerce convenzionati con la stessa semplicità con cui si invia un messaggio. Per gli utenti il servizio è completamente gratuito, non ci sono infatti costi di iscrizione, di invio o ricezione pagamenti. Per gli esercenti aderenti al servizio non sono previsti costi di attivazione o canoni mensili ma soltanto una commissione fissa di 0,20 € per i pagamenti superiori a 10 €: tutti gli incassi inferiori a questa soglia non hanno alcuna commissione.

Oltre agli evidenti vantaggi economici, Satispay consente anche di migliorare l’esperienza del cliente, rendendo più rapido ed efficiente il pagamento e riducendo i tempi di attesa alla cassa. Sono questi i motivi che convincono piccoli negozi e grandi brand a integrare Satispay come sistema di pagamento, tra questi: Esselunga, Benetton, Caffè Vergnano, Grom, MyChef, Old Wild West, Total Erg, Kasanova, Motivi, Arcaplanet, Coop, Trenord, Pam, Eataly, Naturasì, Tigotà, Pittarosso, Yamamay, Carpisa, Brico Io. Satispay è integrato anche con pagoPA per i pagamenti di multe, tasse, bolli e ticket sanitari, che possono essere effettuati direttamente dall’area Servizi dell’app, dove è attivo anche il servizio di ricariche telefoniche per tutti i principali operatori, il pagamento del Bollo Auto e Moto e la funzionalità Risparmi, che consente di accumulare piccole somme di denaro in automatico.

Satispay SpA è una PMI innovativa frutto dell’intenso lavoro di un team di giovani italiani. Grazie a diversi round di finanziamento, la società ha raccolto ad oggi complessivamente circa 42 milioni di Euro.

 

Il presepe dei netturbini- Scopriamo Roma

Più di 40 anni fa il netturbino Giuseppe Ianni disse: “Farò il presepe più bello di Roma e verrà a vederlo anche il papa”. Scommessa più che vinta. Dal 1974 con papa Paolo VI i pontefici rendono omaggio al presepe presso la sede AMA.

Carol Wojtyla ne era innamorato e, visitandolo ogni anno, riusciva a cogliere tutte le modifiche e le aggiunte che venivano apportate. Anche Madre Teresa di Calcutta venne ad ammirarlo nonché tutti i sindaci di Roma.

Il presepe, che riproduce nei minimi dettagli le tipiche costruzioni della Palestina di 2000 anni fa, è arricchito ogni anno con nuovi particolari.

La visita è del tutto gratuita e Giuseppe Ianni, che ha sempre rifiutato offerte in denaro, accetta invece con piacere piccole pietre provenienti da tutto il mondo che incastona sul basamento e sulle pareti esterne del presepe.

Quartiere dell’Eur- Scopriamo Roma

Quartiere di stampo fascista e oggi sede di numerose società internazionali, l’Eur è stato il teatro anche di numerosi film di genere “post apocalittico” negli anni ’60, proprio per il suo stile futurista, asettico e razionale. Troviamo anche il Museo Pigorini (preistorico), il museo nazionale dell’arti popolari e il palazzo dell’arte moderna (tutti e tre si ubicano attorno a piazza Marconi dove si trova il famoso “obelisco dell’Eur”)

L’obelisco dell’Eur

Indirizzo: Piazza Guglielmo Marconi
Zona: Eur
Epoca:: Contemporanea (1960)

L’obelisco, altro 45 metri, venne eretto nel 1959 in occasione delle Olimpiadi di Roma del 1960. Celebra uno dei più importanti inventori italiani: Guglielmo Marconi ed era stato voluto molto tempo prima da Benito Mussolini. L’opera fu infatti commissionata ad Arturo Dazzi nel 1937 e doveva arredare l’allora Piazza Imperiale per l’Esposizione Universale del 1942. La struttura in cemento armato è ricoperta da marmo di Carrara con sovrapposti di 92 pannelli ad altorilievo che raffigurano le imprese di Marconi ed altre scene allegoriche.

Palazzo della Civiltà Italiana

Indirizzo: Quadrato della Concordia
Zona: Eur
Epoca:: Contemporanea (1940)

Fu progettato per essere inserito nello scenario dell’esposizione universale romana del 1942. La sua costruzione iniziò nel 1938, fu inaugurato incompleto nel 1940, per poi essere ultimato nel dopoguerra. 

L’edificio appare come un parallelepipedo a quattro facce uguali, con struttura in cemento armato e ricoperto interamente in travertino. Presenta 54 archi per facciata e in ragione di ciò è stato ribattezzato dai romani Colosseo Quadrato. Si dice che non sia casuale il numero dei fornici delle facciate (9 per ognuno dei 6 piani), ma che sia da riferire al numero delle lettere che compongono il nome di Benito (6) Mussolini (9).
In cima ad ogni facciata è incisa la seguente scritta:

“UN POPOLO DI POETI DI ARTISTI DI EROI
DI SANTI DI PENSATORI DI SCIENZIATI
DI NAVIGATORI DI TRASMIGRATORI”


Attualmente il palazzo è la sede operativa della società Fendi. 

Il “Fungo”

Indirizzo: Piazza Pakistan
Zona: Eur
Epoca:: Contemporanea (1957)

La struttura è alta 50 metri ed è stata costruita tra il luglio e il dicembre del 1957. E’ un serbatoio idrico di acqua non potabili alimentato da 44 pozzi artesiani, con una capacità di 2.500 metri cubi. Serve sia per l’impianto antincendio, sia per la rete di innaffiamento del verde pubblico del quadrante, nonché per alimentare le fontane ornamentali. 

Ma il “Fungo” è anche un punto panoramico, che ospita un ristorante con un belvedere vetrato, che produce una sensazione di volo sulla città.

La “Nuvola” di Fuksas

Indirizzo: viale Asia
Zona: Eur
Epoca:: 2016

I lavori di quella che i romani hanno subito battezzato Nuvola sono iniziati nel dicembre 2007 e dovevano concludersi nel 2010. Purtroppo, invece, la data si è allungata e il centro congressi verrà inaugurato il 29 ottobbe 2016.
Sarà un grande parallelepipedo trasparente, alto 39 metri e lungo 198 metri, all’interno del quale “galleggerà” la sala dei congressi, contenuta nella “nuvola” translucida e fluorescente. 
All’interno della grande Teca (70 x 175 metri per 40 di altezza), al piano -1 vi sono le sale congressuali, di cui la Plenaria che può ospitare fino a 6.000 persone, distribuite su 9.000 mq di spazio modulabile grazie a un sofisticato sistema di pareti mobili. Al mezzanino gli uffici del business center, al cosiddetto ‘livello forum’ una agorà polivalente di 6000 metri quadrati proprio sotto l’Auditorium, contenuto a sua volta da 14 mila metri quadrati di telo in fibra di vetro (la ‘nuvola’). E’ rivestito all’interno da pannelli di ciliegio americano, e all’esterno di legno nero: una superficie curva continua che garantisce una acustica ideale. Al suo interno possono prendere posto 1762 spettatori. Il tutto è servito da 15 ascensori, di cui 8 panoramici, e due scale mobili. A completare l’offerta c’è un hotel di lusso da 439 stanze.
La forma sinuosa e curvilinea dell’auditorium, è una citazione del barocco romano che evoca Bernini e Borromini, mentre la struttura lineare della teca è un omaggio al Razionalismo di Marcello Piacentini che nel 1938 progettò l’EUR.

 

Quartiere Centocelle- Scopriamo Roma

E’ il quartiere XIX e si trova nella periferia est della città. Il nome deriva da Centum Cellae, una città militare costruita nel periodo della Roma imperiale. Era formata da numerose stanze (cellae), che ospitavano i 100 migliori soldati della guardi imperiale. Questi erano gli Equites Singulares e avevano il compito di garantire la sicurezza dell’Imperatore.

In epoca moderna diviene quartiere, grazie alla nascita dell’omonimo aeroporto, che è anche il primo italiano, entrato in funzione nel 1909. 
I villini circostanti sorsero come abitazioni per i militari di servizio qui. Per tale ragione, durante la seconda guerra mondiale fu bombardata considerato un obiettivo militare importante.
Con la crescente urbanizzazione, l’aeroporto venne ridimensionato e declasso a eliporto.
Nel 1944 risiedeva il comando partigiano che portò Centocelle ad essere una delle prime zone liberate durante l’invasione nazista di Roma. 
La sua popolazione era composta da operai, artigiani, piccoli commercianti, contadini e numerosi tramvieri, a causa alle numerose ferrovie che circondavano e circondano tuttora il quartiere.
Tra gli anni ’50 e i ’70 si ebbe, come in molte altre zone della città in questo periodo, una costruzione edilizia selvaggia che sconvolse l’urbanistica del quartiere. Per fortuna, a differenza di altre parti, si intervenne con un piano regolatore che diede razionalità alla struttura dell’area. 

A questo quartiere popolare è legata la figura di Pier Paolo Pasolini, che qui ambientò il romanzo Ragazzi di Vita e il film Accattone.

Quartiere Garbatella- Scopriamo Roma

La storia di questo quartiere che da una decina d’anni sta vivendo una rinascita culturale e sociale, complice anche una fortunata serie televisiva nota come “I Cesaroni”, che ha fatto da location per molti luoghi famosi. Non tutti sanno però che la casa dove abitava la famiglia non si trova a Garbatella ma al Pigneto. A Garbatella è possibile trovare la scuola e l’esterno del ristorante che, in realtà, è un bar della Roma (la squadra di calcio).

Il nome “Garbatella”

Da dove nasce il nome “Garbatella”? Non è sicura l’origine del nome di questo quartiere. La leggenda più famosa è quella che vede per protagonista una locandiera (la locanda sarebbe sorta su via Ostiense vicino San Paolo) di nome o Carlotta o Maria, molto garbata e bella, che desse ospitalità e accoglienza (le voci più maliziose parlano anche di altro) ai numerosi pellegrini che transitavano lungo la zona. Da qui “Garbata Ostella”, sincopato in “Garbatella”.
Un’altra ipotesi con un fondamento scientifico, si troverebbe nella coltivazione della vite “a garbata”, dove le viti vengono poggiate su alberi di olmo e acero, posseduti da monsignor Nicolai nel XIX secolo, signorotto della zona.

La nascita del quartiere

La Garbatella è un quartiere che, da una decina d’anni a questa parte, sta vivendo una rinascita. Nata come “Borgata Giardino”, doveva essere una zona per l’accesso veloce alla darsena del Tevere, che inizialmente era stata pesata dall’allora assessore capitolino, Paolo Orlando.
Borgata Giardino nasce a Piazza Brin (quella che oggi è conosciuta come “pincetto”) il 18 febbraio 1920, quando il re Vittorio Emanuele III pose la prima pietra di quelli che saranno i primi cinque lotti, per 190 alloggi. Il quinto lotto è quello più grande e maestoso. Una scaletta unisce la piazza alla via Ostiense, i Mercati Generali e la zona industriale dei Gazometri.
E il nome “Garbatella” da dove nasce? Lo scopriremo nelle prossime puntate.

Le “sgarbatelle”

Indirizzo: Piazza Longobardi (Lotto 27)
Zona: Garbatella
Periodo: Anni ’50

Nel secondo dopo guerra furono numerose le società di mutuo soccorso sorte a Roma. Oggi ci piace raccontarvi la storia delle “Sgarbatelle”, nata soprattutto per integrare la dote delle novelle spose, queste pagavano una quota settimanale che dava loro accesso a un prestito in caso di necessità.
Famose erano le scampagnate ai Castelli Romani sui celebri torpedoni. L’ultima di esse fu Derna De Angelis, morta a 94 anni nel 2008 e proprietaria del ristorante “Li scalini” (conosciuto in tutto il quartiere Garbatella e non solo) oggi gestito dalla figlia. Derna fu un pilastro non solo per le Sgarbatelle, ma per tutto il quartiere, famosa per la sua umanità e generosità. In tanti hanno potuto apprezzare un suo stornello romanesco.

Il centro anziani

Sul vecchio tratto di via della Garbatella, all’altezza della circonvallazione Ostiense, si trovava un antico casale di campagna, oggi diventato la sede del centro anziani del quartiere, posto proprio accanto all’uscita della metro. La costruzion è di origine medievale, la parte più antica fu csotruita intorno al mille su di una vigna appartenuta fin dal IV secolo al monastero di SS. Bonifacio e Alessio sull’Aventino.
La vigna copriva 22 ettari e si raggiungeva attraverso l’antica via della Moletta. La strada congiungeva la via Ostiense e la via della Travicella. 
Un’immagine del 1400, mostra il casale e la vigna coltivata con la tecnica della lavorazione “a garbata” (da cui probabilmente deriva il nome del quartiere.
Nel 1758 fu concesso in enfituesi a Giovanni Sossi e nel 1808 il canone fu venduto dai monaci, mentre nel 1851 il casale e la vigna furono ceduti al marchese Polverosi. Successivamente passarono in eredità al figlio Pio e nel 1883 furono messi all’incanto dal Tribunale di Roma e comprati dai Torlonia. I nobili lo affittarono nel 1907 a Gianni Domenico e ai suoi figli, che ne hanno tenuto la condizioni per poi cederla ai De Angelis. Nel 1971 il Comunedi Roma avviò gli atti di esproprio che si conclusero dopo alcuni anni.