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Colonna di Marco Aurelio- Scopriamo Roma

Indirizzo: Piazza Colonna

Zona: Centro Storico (Rione Trevi)

Epoca:: 176-192 d.C.

E’ detta impropriamente Antonina, per un errore di attribuzione di Domenico Fontana, che eseguì il restauro nel 1589.

Fu eretta fra il 176 e il 192 d.C., dopo la morte di Marco Aurelio per celebrare le vittorie che ottenne sulle popolazioni germaniche.

E’ alta 29 metri (42 metri se si considera anche la base) ed in cima era situata la statua di bronzo dell’Imperatore, distrutta nel Medioevo, e sostituita poi con quella di San Paolo.

Ispirata alla Colonna Traiana, ma con bassorilievi considerati meno raffinati, dove le scene rappresentate non sono poste in ordine cronologico.

Il fregio scultorio, che si arrotola a spirale intorno al fusto, se fosse svolto, supererebbe i 110 metri in lunghezza.

Teatro Marcello- Scopriamo Roma

Indirizzo: via del Teatro Marcello

Zona: Centro Storico

Epoca:: I sec. a. C.

Più antico di circa 90 anni del Colosseo, ne anticipa la struttura architettonica con archi e semicolonne e poteva accogliere nel suo interno 15.000 spettatori.

Voluto da Giulio Cesare per rivaleggiare con quello di Pompeo, fu portato a termine da Augusto che lo inaugurò nel 13 a.C., con giochi sontuosi dedicati al nipote, Marco Claudio Marcello, figlio della sorella Ottavia, morto 10 anni prima.

Durante il Medioevo, come altri monumenti antichi, venne occupato da piccole costruzioni sostituite poi, nel XIII secolo, dal Palazzo dei Savelli tuttora esistente sopra le arcate della facciata.

Rione Monti- Scopriamo Roma

Rione I di Roma

Durante l’epoca romana, era una zona densamente popolata soprattutto piena di ville signorili che sorgevano attorno alla zona di via Urbana (vicus patricius). Nella parte verso l’attuale via Leonina invece potevamo trovare la Suburra, ovvero una zona malfamata e ricca di lupanari (le case d’appuntamento dell’epoca romana). Un rione dalla doppia anima quindi. Nel Medioevo, la rottura degli acquedotti romani, vide l’esodo verso Campo Marzio a causa dello scarso afflusso d’acqua. Monti rimase una zona di vigne e orti fino all’Ottocento, quasi disabitata se non fosse stato per San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore (due delle quattro basiliche maggiori) che garantivano un afflusso più o meno costante di pellegrini. 
In epoca fascista il rione subì grossi cambiamenti, soprattutto nella parte basse dove, per costruire via dei Fori Imperiali, vi furono grandi sventramenti che portarono alla luce i resti dei Fori.
Ad oggi il Rione si è concentrato principalmente nelle zone di via Nazionale, via del Boschetto e via Panisperna grazie ai numerosi locali, al Palazzo delle Esposizioni, al Teatro Brancaccio e alle abitazioni che conservano le caratteristiche della Roma dell’800.

La pietra del diavolo- Scopriamo Roma

Nella chiesa di Santa Sabina, lateralmente al portale d’ingresso, troviamo, riposta su una piccola colonna tortile, una grossa pietra nera rotondeggiante.

Inutile cercare qualche informazione scritta che la riguardi.

Secondo la leggenda il Diavolo tentò in ogni modo di distrarre San Domenico intento a pregare sulla lastra marmorea di alcuni martiri.

Indispettito dall’insuccesso, afferrò con forza la grossa pietra, lasciandovi i segni degli artigli e la scagliò contro il santo. Lo mancò però clamorosamente e colpì invece la lastra tombale, rompendola.

Questa è la storia che per secoli ha affascinato i fedeli, ma la realtà ci dice che la pietra è Il peso di una bilancia romana trovato nei sotterranei e la lastra fu rotta nel 1527 dall’architetto Domenico Fontana durante un restauro.

S. Maria in Aracoeli- Scopriamo Roma

Indirizzo: Scala dell’Arcicapitolina

Zona: Centro Storico (Rione S. Angelo)

Epoca:: Fine VI secolo d.C.

Santa Maria in Capitolio, divenuta poi in Aracoeli, fu fondata da Gregorio Magno nel 590 in stile romanico. Dal 1348 è raggiungibile con una ripida scalinata di 124 scalini, che veniva percorsa in ginocchio da coloro che richiedevano la grazia. La Chiesa nei secoli ha subito rifacimenti e trasformazioni in vari stili e nel periodo dell’occupazione francese fu sconsacrata e usata come stalla. E’ famosa soprattutto per la scultura lignea del Santo Bambino, ritenuta sin dal 1591 miracolosa, ma che fu rubata nel 1994 e mai più ritrovata. Oggi, nella vetrinetta del transetto destro, è posta una copia fedele.

Cimitero acattolico- Scopriamo Roma

Indirizzo:via Caio Cestio 6

Zona: Testaccio

Periodo: XIX sec.

Detto anche “degli inglesi” o “degli stranieri”, sicuramente merita anche l’appellativo di “Cimitero degli artisti e dei poeti” visto l’alto numero di importanti personaggi che qui trovano riposo. Verso la fine del ’700, In questo luogo che allora era aperta campagna, si iniziò a dare sepoltura ai morti di religione acattolica che secondo la legislazione dello Stato Pontificio non potevano trovare posto in terra consacrata. Le tombe erano spesso oggetto di atti vandalici e solo nel 1817 si iniziò a recingere la zona che trovò la sua sistemazione definitiva nel 1894. Tra pini, cipressi e vialetti ben curati troviamo tra le tante, le tombe dei poeti inglesi John Keats e Percy Bysshe Shelley, del pittore russo Karl Brullov, di August von Goethe, figlio del grande poeta tedesco, dello scultore americano William Wetmore Story della scrittrice e femminista tedesca Malwida von Meysenburg, e tra tanti stranieri anche la tomba del filosofo comunista Antonio Gramsci.

Monte Testaccio- Scopriamo Roma

Indirizzo: via di Monte Testaccio

Zona: Testaccio

Epoca:: Augustea (27 a.C.- 14 d.C.)

Il Monte, con un perimetro di base di circa un chilometro ed un’altezza massima di 54 metri sul livello del mare, è una collina artificiale che si formò nel periodo augusteo (27 a.C.- 14 d.C.), esclusivamente con le anfore (in latino “testae” da cui il nome Testaccio), usate per il trasporto delle merci che sbarcavano in epoca romana nel vicino porto fluviale.

Contrariamente a quello che si pensa, non erano solo le anfore rotte ad essere gettate, ma anche quelle sane. Il basso costo di produzione, rendeva preferibile infatti, l’usa e getta dei contenitori, come oggi facciamo con quelli di plastica.

Alla sua base, possiamo trovare tipici locali, ricavati dalle antiche grotte scavate all’interno del Monte.

Santa Croce in Gerusalemme- Scopriamo Roma

Indirizzo: piazza S. Croce in Gerusalemme

Zona: Porta Maggiore

Epoca:: IV secolo d.C.

 

La Basilica fu edificata presso il Laterano, dove si trovavano i palazzi di sant’Elena, madre di Costantino I.

Ha dignità di Basilica minore e contiene alcune reliquie, tradizionalmente collegate alla crocefissione di Gesù, riportate da Sant’Elena, dopo il viaggio in terra Santa. Tra queste ci sono vere parti della croce, la spugna imbevuta d’aceto, parte della corona di spine, un sacro chiodo e la croce di uno dei due ladroni.

Il Foro Romano- Scopriamo Roma

Indirizzo: via della Salara Vecchia

Zona: Rione Campitelli

Epoca: VII sec. a.C.

 

La valle fu paludosa e inospitale fino al 600 a.C. quando, ad opera del re etrusco Tarquinio Prisco, venne drenata con la costruzione della Cloaca Massima e fu pavimentata. Divenne poi cuore della vita sociale di Roma antica, dove si concentravano le attività politiche, religiose, commerciali e giudiziarie della città. Raggiunse il massimo splendore nel periodo imperiale, con la costruzione di grandiosi monumenti.

Durante il Medioevo, si andò lentamente interrando e fu utilizzato come pascolo e come terreno seminativo prendendo così il nome di “Campo Vaccino”. Dal XVI secolo, furono intraprese varie campagne di scavo, ma l’area fu completamente portata alla luce solo agli inizi del XX secolo.

Lo sparo di Mezzogiorno- Scopriamo Roma

L’usanza dello sparo di cannone a mezzogiorno fu introdotta da Pio IX il 1° dicembre del 1847, per dare uno standard alle campane delle chiese di Roma.

Oggi il colpo sparato dal Gianicolo, proprio sotto la statua di Garibaldi, è spesso soffocato dal rumore dell’intenso traffico automobilistico ma nella tranquillità di alcune domeniche è udibile in tutto il centro città.

Tra i molti spettatori che ogni giorno assistono a questo rito, pochi sanno che originariamente il colpo veniva esploso da Castel Sant’Angelo e che “solo” nel gennaio del 1904 venne spostato nell’attuale postazione.