In alcune situazioni bisogna prendere una decisione in un attimo.
Era il 10 settembre 1586 e si stava per concludere la difficile operazione di spostamento dell’Obelisco Vaticano. Erano occorsi 4 mesi per portare qui il monolite alto 25 metri e pesante 350 tonnellate che si trovava originariamente dietro la Basilica Vaticana. Il lavoro, che presentava grandi difficoltà, era stato affidato a Domenico Fontana che stava utilizzando impalcature, argani e carrucole impegnando 800 uomini e 140 cavalli. Durante l’operazione papa Sisto V aveva ordinato il silenzio assoluto e a monito era presente sulla piazza la forca con il boia.
Quando però il capitano di Marina, Benedetto Bresca, vide le funi allungarsi pericolosamente girdò con tutto il fiato che ha in gola: “Acqua alle funi” sapendo che le corde di canapa si accorciano se vengono bagnate. Bresca venne subito arrestato ma grazie al suo consiglio l’obelisco fu salvo.
Ovviamente il papa invece di punirlo gli concesse grandi privilegi e, tra questi, quello di rifornire di ulivi la chiesa di San Pietro nel periodo pasquale.