Per chiunque transiti nelle zone attorno al Vaticano, in particolare l’inizio di via Gregorio VII, avrà notato che c’è un ponte ferroviario che risale agli anni ’30 e collegava lo Stato Pontificio all’allora Regno di Italia. Nel dopo guerra la linea fu aperta anche all’uso dei passeggeri e non solo per il transito merci. Con l’implementazione del trasporto su gomma, quella che viene conosciuta come la “ferrovia più breve del mondo” fu dismessa e uno dei binari fu rimosso in occasione del Giubileo del 2000.

L’occasione consentì di creare la Passeggiata del Gelsomino, un posto purtroppo sconosciuto anche dai romani stessi. E’ un percorso pedonale collegato dalla Stazione S. Pietro alle Mura Vaticane, offre, oltre a una meravigliosa prospettiva della Cupola di San Pietro, anche la possibilità, in primavera/estate, di godere del magnifico odore dei fiori da cui prende il nome il percorso che affaccia su quella che anticamente era chiamata la Valle del Gelsomino, che però prese il nome da via del Gelsomino, strada presente nella zona. La zona si trovava tra il Gianicolo e il Vaticano.

Ma perchè una strada nel XIX secolo aveva quel nome? Legenda vuole che qui sorgeva un’osteria il cui padrone decise di rifarsi alla leggenda del giardiniere che rubò il fiore al Granducato di Toscana per conquistare il cuore della donna che amava, la quale davanti al dono decise di sposarlo. Per questo motivo il gelsomino rappresenta il simbolo del matrimonio.