“Albertone” non è stato solo uno dei testimonial più illustri della romanità, ma anche una delle pietre miliari del cinema italiano.

Trasteverino D.o.c., iniziò come cantante lirico giovanissimo, per poi iscriversi all’Accademia dei Filodrammatici di Milano, dove venne cacciato a causa del suo incorreggibile accento romano. Sembra un colmo che nella sua carriera egli vanti ruoli di tutto rispetto anche come doppiatore (ve li ricordate Stanlio e Ollio, no?).

Tra il 1946 e il 1950, inizia la sua popolarità in radio, inventando le sue macchiette radiofoniche ispirate agli ambienti di Azione Cattolica. A metà degli anni ’50 iniziò il successo al cinema (Un giorno in pretura, Un americano a Roma, Lo sceicco bianco).

Nella commedia italiana, Sordi si fece alfiere di personaggi identificati come l’italiano medio. Oltre ad aiutare come sceneggiatore, Albertone ha all’attivo 18 film come regista, tra cui ricordiamo i più famosi “Scusi, lei è favorevole o contrario?” che, in pieno dibattito sul divorzio, affronta una storia di un uomo con diverse amanti e una moglie, “Finchè c’è guerra c’è speranza” (di cui vi lasciamo il video del monologo finale infondo alla pagina) e “In viaggio con papà” che lo vedrà protagonista assieme a un giovane Carlo Verdone.

Alberto Sordi, si è spento all’età di 82 anni a causa di un tumore ai polmoni, nella sua casa di via Druso, acquistata da un gerarca fascista e soffiata a Vittorio De Sica. E’ stato già avviato un progetto per rendere Villa Sordi, visitabile. Questa verrà trasformata in un museo sul cinema italiano e sulla vita professionale di Alberto Sordi.

Una curiosità: si dice di lui che fosse molto avaro (non quanto Nino Manfredi, a suo dire), ma sua una cosa non lo fu mai: sul viaggiare. Raccontava così la sua passione:

“Appena avevo una pausa paritvo, in Sud America, Asia, Africa. Sono stato dappertutto e ho speso un sacco di soldi: ao’, ai miei tempi, viaggiare costava un sacco”

Con questo video vi lasciamo uno dei monologhi che ci fa ben capire che le sue doti di attore spaziavano anche in campo drammatico.